Baby Food Testing
Gli alimenti per l’infanzia forniscono nutrienti essenziali per lo sviluppo di un bambino durante i suoi primi 1.000 giorni di vita. Durante questo periodo cruciale, un neonato diventa un bambino e sviluppa il suo sistema immunitario.
Baby food: alimenti molto controllati per consumatori molto vulnerabili
È importante il modo in cui sono fatti gli alimenti per i bambini poiché sono consumatori vulnerabili il cui corpo può rapidamente accumulare pericolosi contaminanti e contrarre infezioni a causa del sistema immunitario non ancora adeguatamente sviluppato.
Per tutti questi motivi, i produttori di alimenti per l’infanzia devono soddisfare rigorosamente la qualità e le specifiche del prodotto, che sono molto severe proprio per i livelli notevolmente ridotti rispetto ai prodotti non destinati all’infanzia.
I claim in etichetta e le dichiarazioni obbligatorie devono essere supportati da test specifici e sensibili eseguiti da laboratori accreditati che possono quantificare con precisione concentrazioni molto basse di contaminanti.
Negli anni passati, si sono verificati numerosi richiami di mercato di alimenti per l’infanzia segnalati dal sistema RASFF, causati da diversi pericoli:
- Biologici: muffe e lieviti
- Chimici: IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
- Vari: corpi estranei e allergeni
Al fine di prevenire i richiami dal mercato e di proteggere la salute dei consumatori più giovani, sono state implementati regolamenti specifici a livello di Unione Europea, inclusi i limiti analitici per prodotti per l’infanzia.
Come è regolamentato il baby food: requisiti e limiti
Gli alimenti per l’infanzia comprendono diverse categorie di prodotti, specificamente formulati per soddisfare i bisogni nutrizionali degli infanti che diventeranno bambini piccoli.
Secondo il Regolamento UE, il baby food comprende:
- formule per lattanti
- formule di proseguimento
- alimenti a base di cereali destinati ai lattanti o ai bambini nella prima infanzia
- altro tipo di baby food
- latte di crescita
In linea generale, le formule per lattanti e il baby food devono garantire a neonati e bambini la giusta quantità di nutrienti biodisponibili sicuri e con un adeguato effetto fisiologico; devono soddisfare requisiti specifici in termini di composizione, norme di etichettatura e limiti per i contaminanti, che sono molto inferiori rispetto a quelli convenzionali. Alimenti come il latte di crescita, sono invece prodotti destinati a bambini di 1-3 anni e non soggetti agli stessi limiti degli altri baby food; vengono spesso trattati come alimenti arricchiti in vitamine vengono spesso trattati come alimenti arricchiti in vitamine (Regolamento n. 1925/2006).
La legge principale che regola il baby food è il Regolamento (UE) n. 609/2013, che norma una più ampia categoria alimentare denominata “Alimenti per gruppi specifici” (FSG, Food for Specific Groups); tale norma riguarda le regole generali di composizione e di etichettatura per tutte le categorie di baby food: formule per lattanti, formule di proseguimento, alimenti a base di cereali destinati ai lattanti o ai bambini nella prima infanzia e altri alimenti per neonati e bambini.
Il Regolamento (UE) n. 127/2016 è il nuovo atto delegato del Reg. n. 609/2013, che contiene specifici requisiti informativi e di composizione per formule per bambini (formule per lattanti e formule di proseguimento)
La Direttiva della Commissione n. 2006/125/CE si applica specificamente agli alimenti a base di cereali destinati ai lattanti o ai bambini nella prima infanzia e agli alimenti per l’infanzia destinati a lattanti e bambini.
I componenti nutrizionali del baby food sono regolati rigidamente per garantire il corretto mix di sostanze nutritive biodisponibili senza sostanze nocive. Sono elencati i micro e macronutrienti ammessi (proteine, grassi, carboidrati, minerali, vitamine e altri ingredienti) e la loro possibile fonte, il contenuto e la concentrazione relativa, con limiti massimi e minimi, se necessario.
Ad esempio, le proteine devono avere una composizione amminoacidica specifica per imitare il latte materno e garantire un’adeguata assunzione di proteine; inoltre, anche gli acidi grassi devono essere molto specifici. Il Regolamento (UE) n. 127/2016 ha introdotto l’aggiunta obbligatoria di DHA (acido docosaesaenoico), un nutriente presente soprattutto nel pesce e nell’olio di pesce e che migliora lo sviluppo del cervello dei bambini.
I requisiti e i limiti per contaminanti e residui negli alimenti per l’infanzia sono molto rigorosi, con livelli molto più bassi di qualsiasi altro prodotto non destinato all’alimentazione infantile: pesticidi, farmaci veterinari, micotossine, metalli pesanti, ecc. devono soddisfare severi requisiti per garantire sicurezza e qualità.
I pesticidi non sono ammessi negli alimenti per l’infanzia. Secondo il principio di precauzione istituito dal Regolamento (CE) n. 178/2002, le formule per lattanti, gli alimenti a base di cereali destinati ai lattanti o ai bambini nella prima infanzia e gli alimenti per l’infanzia non devono contenere livelli rilevabili di residui di antiparassitari, cioè inferiori a 0,01 mg/kg, che è il livello minimo rilevabile analiticamente. Inoltre, per alcuni residui di pesticidi molto tossici, sono state stabilite tolleranze ancor più basse, mentre l’uso di altri è stato vietato nei prodotti agricoli destinati alla produzione di alimenti per l’infanzia. Inoltre, dal parere scientifico dell’EFSA, pubblicato il 3 maggio 2018, è emerso che per i bambini di età inferiore a 16 settimane l’approccio stabilito potrebbe non essere adeguato, raccomandando l’applicazione delle linee guida dell’EFSA sulla valutazione del rischio di alcune sostanze attive negli alimenti per lattanti, quindi valutare l’introduzione di nuovi LMR più bassi per alcuni pesticidi negli alimenti destinati ai bambini di età inferiore a 16 settimane poiché il modello attuale potrebbe non offrire protezione sufficiente per questa categoria.
(* For infants below the age of 16 weeks, the established approach may not be appropriate and the application of the EFSA guidance on risk assessment of substances in food for infants is recommended )
Anche gli additivi sono regolamentati in natura e per quantità, così come gli OGM sono soggetti a norme specifiche per Paese: ad esempio in Italia, gli OGM non sono ammessi, mentre in Francia non esiste ancora un regolamento vincolante, ma i produttori sono impegnati nel vietare gli OGM nel baby food.
Per altri possibili contaminanti come quelli derivanti dalla trasformazione alimentare (acrilammide, esteri MCPD, glicidil esteri, furani e metilfurani), per i materiali a contatto con gli alimenti (bisfenolo, MOSH e MOAH, NIAS) e per i rischi microbiologici (Cronobacter, patogeni, indicatori di qualità), si applicano regolamenti specifici.
In generale, la situazione normativa del baby food è in rapida evoluzione, con nuovi livelli di contaminanti attesi nel prossimo futuro quali tossine T-2 e HT-2 ( 2013/165/UE), acrilammide, 3-MCPD-esteri, glicidil esteri, alcaloidi, ecc.
Bambini e allergie alimentari
L’allergia alimentare è un fondamentale problema di salute, perché una piccola quantità di un allergene può causare una reazione che potrebbe rivelarsi fatale.
I neonati possono sviluppare intolleranze o allergie. A livello globale, le allergie e le intolleranze alimentari colpiscono il 6-8% dei bambini sotto i 5 anni, a seconda dell’età, dell’origine geografica e dell’etnia, con un notevole aumento nei Paesi occidentali.
La dieta dei bambini ha un ruolo centrale nello sviluppo di un’allergia alimentare. I lattanti alimentati con formule dedicate, ad esempio, possono presentare sintomi allergici a causa di un’intolleranza alle proteine.
Al fine di prevenire allergie alimentari nei bambini e implicazioni pericolose per la salute, è di fondamentale importanza che i consumatori conoscano la composizione dell’alimento baby food e ricorrano a test allergologici affidabili, per garantire ai bambini una nutrizione sicura.
Baby food: molte regole e pochi metodi standard fino ad AOAC SPIFAN
Le formule per lattanti sono il cibo più regolamentato al mondo, che però lamenta una carenza di procedure di analisi standardizzate tra i diversi Paesi, che impatta sul business e sul commercio. Questo può verificarsi quando Paesi diversi adottano metodi di analisi differenti per analizzare la stessa molecola.
Per far fronte a questo problema, AOAC ha creato un gruppo specifico di esperti, lo SPIFAN (Stakeholder Panel on Infant Formula and Adult Nutritionals), pienamente supportato dall’industria del baby food e nato appositamente per stabilire criteri e riferimenti per diventare metodi standard per i principali nutrienti degli alimenti per lattanti e per gli adulti.
Nel tempo, i metodi AOAC SPIFAN sono stati pubblicati da diverse organizzazioni come AOAC INTERNATIONAL, il Comitato europeo di normalizzazione (CEN), la International Dairy Federation (IDF) e l’International Organization for Standardization (ISO), e vengono segnalati al CODEX Alimentarius per diventare metodi di riferimento. Allo stato attuale, molti standard sono globalmente riconosciuti per facilitare il commercio internazionale non solo di alimenti per lattanti e per adulti, ma anche di latte e prodotti a base di latte.
Per prevenire problemi di salute pubblica ed evitare possibili controversie commerciali, è importante che l’industria del baby food si affidi a laboratori che utilizzano i metodi SPIFAN.